Ottobre 2011: ipotesi di mercato che non si realizzano

La via brasiliana alla Juventus non è mai stata troppo praticata. Forse perché ci si innamorò molto di Omar Sivori e con il carattere che si ritrovava il cabezon non era il caso di affiancargli qualche altra grande stella sudamericana di scuola profondamente diversa da quella argentina. Oppure perché negli anni ’80 a Torino si puntò molto sugli europei alla riapertura delle frontiere, da Brady a Platini, da Boniek a Rush, mentre al Centro-Sud Falcao e compagni la facevano da padroni (anche se un pensiero a Zico Boniperti lo fece). Infine, né AmauriDiego Ribas da Cunha e tantomeno Felipe Melo hanno rappresentato esperienze positive e certi fallimenti finiscono per pesare, trascinandosi anche per anni. Una situazione che certo non si è modificata con Antonio Conte, anche se Lucio ha avuto il tempo di una piccola apparizione e Rubinho è ormai il terzo portiere consolidato.

La suggestione però resta. Ed è per questo che – approfittando di un pausa Nazionale proprio come succede in questi giorni – nel mese di ottobre di tre anni fa il Corriere dello Sport spara in prima pagina addirittura una rosa di 4 nomi brasiliani per rafforzare la difesa della Juventus. I candidati individuati sono il romanista Juan, Rhodolfo (considerato un obiettivo di lunga durata), Dedè (talento emergente) e Fernandes.

In realtà, Marotta a gennaio si affiderà a un usato sicuro: Martin Caceres, uruguagio, già bianconero all’epoca di Ciro Ferrara. E il poker di indiziati in seguito prenderà altre strade: Juan tornerà in patria nell’Internacional; Rhodolfo resterà in Brasile passando dal San Paolo al Gremio; Dedè si trasferirà dal Vasco da Gama al Cruzeiro; il giovane Fernandes finirà in Russia, nel Cska Mosca, che sborsa 15 milioni di euro per aggiudicarselo

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