A 32 anni il centravanti napoletano è ancora vincolato alla Roma, prima che inizi una nuova vita…

 

Ci sono stagioni che cambiano le carriere dei calciatori, altre che ne cambiano lo status, anche finanziariamente parlando e, per come funziona il calcio oggi, non vuol dire che la parabola sia soltanto ascendente: a Marco Borriello è ciò che è esattamente accaduto a 25 anni, quando nella stagione 2007/08 il Genoa del primo mandato Gasperini gli affida il centro dell’attacco. Faceva panchina al Milan, che poi pagò per farlo tornare nei ranghi per l’anno di gestione Leonardo, e l’anno migliore in carriera l’aveva disputato in Serie C a Treviso a 7 anni prima raggiungendo per l’unica volta la doppia cifra stagionale in carriera (10 reti).

Ebbene, con 19 centri in un anno Borriello finisce sul podio dei cannonieri stagionali alle spalle dei soli Del Piero e Trezeguet che sono appena ritornati a giocare in Serie A dopo lo “storico” anno in cadetteria in bianconero. Di fatto, Gasperini con quel Genoa prosegue l’approccio iperoffensivo della stagione precedente quando il principe dell’area era un certo Diego Milito. Caratteristiche differenti, risultato simile. Solo appunto che poi Milito va all’Inter, cresce ancora, incontra Mourinho e arriva a vincere tutto. Borriello invece subisce l’arrivo di Ibrahimovic al Milan da Barcellona (uno dei discussi capolavori di Mino Raiola) e firma il contratto della vita passando alla Roma. In giallorosso resiste ancora oggi, forte di un ingaggio da big, ma sul campo ha resistito si e no una stagione e neppure 11 gol gli bastano per ottenere la fiducia dei tecnici che si susseguono e creare il giusto feeling con il particolare ambiente romano.

Quattro reti nell’ultimo anno e mezzo ne sono la diretta conseguenza. Nel suo girovagare il top arriva alla Juventus dove contribuisce nel suo piccolo al primo scudetto targato Antonio Conte con due reti consecutive in altrettante trasferte, quella di Cesena in particolare con il gol partita e poi una settimana dopo a Novara. E’ però solo un sussulto, Borriello forte del contratto non accetta di accontentarsi. Ritrova la Genova rossoblu dove torna in doppia cifra (12 gol in 18 gare, ma con prestazioni molto altalenanti) prima del buio: 13 gettoni e 1 solo gol dal giugno 2013 alla fine del 2014. E gli anni sono 32. Quindi accontentarsi diventerà un obbligo morale oltre che professionale. Anche se un giorno, da grande, Borriello cambierà mestiere, avrà comunque riscattato quei mesi vissuti nei caravan milanesi a soli 14 anni quando la gloria e il denaro sembravano solo più una chimera dopo il provino fallito pochi mesi prima con il “suo” Napoli.

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