Era già successo nel 1995. E non era stato meno mitico.

Esaltati dalla bellezza, l’intensità, la qualità dei gol e il senso dell’impresa, cioè aver sconfitto il Barcellona di Messi e Neymar, nonostante le due stelle abbiano confezionato due reti impeccabili. Per di più, il 3-2 del Psg è arrivato senza il leader Ibrahimovic e contro la difesa catalana che ancora non aveva subito un gol con la nuova gestione di Luis Enrique. Ce n’è quanto basta perché i francesi sentano un orgoglio storico per la vittoria che va ben oltre la conquista dei 3 punti e del momentaneo primato nel girone. Tanto è vero che l’Equipe arriva a inserire l’exploit di Verratti e compagni nella top ten dei trionfi transalpini nella lunga storia della Champions League e della Coppa dei Campioni. Dove, peraltro, il Psg ha un precedente illustre proprio con il Barcellona pre tiki-taka. L’evento risale all’edizione 1994-95 (dove trionferà l’Ajax sul Milan di Capello). Ai quarti di finale le due formazioni impattano 1-1 al Camp Nou. A Parigi le cose si mettono bene per gli ospiti, che vanno in gol con Bakero all’inizio della ripresa con un colpo di testa da punizione. Ma il Psg, guidato da Luis Fernandez, ha grinta da vendere e regala un dispiacere a Johan Cruyff, già reduce dallo scacco storico rimediato un anno prima ad Atene da un Milan scatenato. A perdere non ci sta proprio, anche perché sullo 0-0 ha prodotto un assedio che tra pali pieni e scheggiati ha avuto almeno 4 opportunità chiare per portarsi avanti. Bravo colpisce ancora una traversa con uno strano pallonetto di esterno. Poi arriva finalmente l’uno-due letale nell’ultimo quarto di gara: Rai colpisce di testa da corner, un po’ come Verratti martedì sera. Infine, a regalare la semifinale, ci pensa Guerin con un maligno tiro rasoterra da fuori area. E’ questo il Psg di George Weah, destinato proprio in quell’anno a vincersi il suo Pallone d’Oro.

CONDIVIDI