Il top 2015: Gregoire Defrel

La serie A l’aveva assaggiata a 19 anni con la maglia del Parma, presso le cui formazioni giovanili era cresciuto. Ma 9 minuti più recupero non sono esattamente un patrimonio che fa curriculum. Oggi, con il Cesena retrocesso in B, il ragazzo francese è l’unico tra i romagnoli ad avere la certezza che non scenderà di categoria. Merito di una stagione importante, dopo le tre trascorse tra C1 e serie B. In quelle esperienze aveva collezionato 10 reti, non proprio quel che si dice il biglietto di presentazione di un attaccante. Se quest’anno ha segnato 9 gol (molti dei quali di qualità notevolissima) è perché Defrel è cresciuto in personalità. Grégoire ha finalmente capito i giusti movimenti di un trequartista che possiede scatto ed estro per via naturale, doti da far esplodere compiutamente con una crescita di concretezza regalatagli anche da quelle gare di enorme fatica vissute da punta più o meno isolata da un dialogo produttivo con i compagni. Da incorniciare la gara a Bergamo nel girone d’andata (una doppietta che non è bastata a salvare la panchina di Bisoli), strepitoso nel 2-1 contro la Lazio a Cesena, non solo per il tiro di sinistro spedito all’incrocio dei pali, ma per l’insieme del repertorio che ha fatto scrivere di piccolo fenomeno. La lista degli estimatori è lunga ed era già abbastanza nutrita nella sessione di gennaio. Chissà se c’è qualcuno tra gli operatori di mercato che sta pensando seriamente a cosa sarebbe potuta essere la stagione della sua squadra con un Defrel in più da utilizzare da gennaio a maggio… (anche perché ha confezionato 4 assist decisivo, la sua ulteriore qualità)

Il flop 2015: Emmanuel Cascione

In una vita precedente ha anche indossato l’azzurro delle Nazionali giovanili. Se adesso Emmanuel Cascione si merita il titolo un po’ ingeneroso di flop del Cesena naufragato in serie B non è per particolari colpe o perché le pagelle dicono – come dicono – che le gravi insufficienze raccolte in stagione sono troppe. No, la vera ragione è che il centrocampista a Cesena era rinato la scorsa stagione – 6 gol a Cesena, proprio come nell’anno della promozione a Pescara – e proprio con gli abruzzesi era apparso inadeguato in serie A, nonostante qualche lampo (su tutti, un missile terra-aria che aveva sorpreso Storari allo Juventus Stadium).  Che le cose non andassero per il verso giusto lo si è capito abbastanza in fretta, con il rigore calciato sulla traversa contro il Genoa, peraltro in una gara dal risultato già compromessa. Ma la verità si annida proprio nei dettagli. I giudizi generali invece parlano di abulia costante, di inadeguatezza in partite già di suo problematiche per l’incerta fase difensiva del Cesena, di giornate incolori vissute da rassegnato. Perla negativa è l’incomprensione con Leali e il retropassaggio con tanto di autogol nel derby regionale con il Parma, una gara vinta dove solo lui ha fatto una figura non proprio degna. No, non è proprio cosa la serie A per Cascione.

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