La lezione del gruppo D: credere sempre alle parole dei CT che sembrano esagerati

1) Jorge Luis Pinto, o della verità. Il Ct della Costa Rica aveva detto dieci giorni fa: “Noi passiamo. Siamo gli ultimi del girone solo nel ranking. Il problema è degli altri: Italia, Inghilterra e Uruguay. Perché la Storia non scende in campo”. Era difficile credere a dichiarazioni così forte. Al termine del 3-1 sull’Uruguay, totalmente meritato in ogni voce tecnico-tattica, c’è da chiedersi se non abbia esagerato a essere così riduttivo nelle sue profezie…

2) Joel Campbell, il fenomeno. E’ sbocciato davvero un nuovo campione? Vedendo la quantità di cose fatte con un altissimo coefficiente di personalità, si ha la sensazione di avere assistito a un esame di laurea di uno studente delle elementari con il docente che ha terminato chiedendogli se voglia prendere il suo posto

3) Questione di energia. Uruguay totalmente vuoto nella ripresa. E Costa Rica con forza e dinamica in ogni giocata, a partire da cross che non si vedevano da tempo così frequenti e determinati. Più che assist, traccianti che indicano direzioni per la vittoria 4

4) La testa vuota. Se inizi con andatura bassa e ti adagi, a  non funzionare più quando ti trovi in svantaggio e devi cambiare passo non sono i muscoli e la gambe. E’ la testa a non avere idee, a non trasmettere messaggi.  L’Uruguay si è convinta di essere sicura prima di dimostrarne anche solo un simulacro.

5) L’Imu e Maxi Pereira.  Chi scommette può farlo su tutto. Anche sulle espulsioni. Tendenzialmente si guadagna 3 volte la posta. Quanti hanno rischiato il patrimonio personale su un rosso a uno delle Celeste hanno avuto ragione. Se han puntato una casa, adesso se ne ritrovano tre. E si devono pagare la santa Imu

CONDIVIDI