L’eroe per caso di questo turno di Serie A è Gianluigi Donnarumma. Raccontiamo le gesta del protagonista della dodicesima giornata di campionato, come nostro solito, attraverso la tecnica delle 5W
CHI – Gianluigi Donnarumma, nato a Castellammare di Stabia il 25 febbraio del 1999.
Professione: Portiere
Caratteristiche: Nonostante la giovane età è considerato dagli addetti ai lavori un portiere piuttosto sicuro ed affidabile. Alto e slanciato, ha dimostrato in queste prime apparizioni con i rossoneri di essere molto bravo nelle uscite alte e di avere un gran senso della posizione tra i pali.
Storia: Solitamente non c’è molto da raccontare su un ragazzino appena 16enne, a meno che tu non sia un predestinato, a meno che sulla tua carta d’identità non ci sia scritto Gianluigi Donnarumma. Il giovane estremo difensore è alla terza stagione con addosso i colori del Milan ed in pochi mesi, è già diventato più famoso del fratello maggiore Antonio che, con la sua stessa maglia, ne ha fatte cinque vincendo lo scudetto Allievi con Alberto Paloschi attaccante ed Alberigo Evani seduto in panchina. Buon sangue non mente verrebbe da dire. Nato a Castellammare di Stabia e cresciuto nel Club Napoli, fu ad un passo dall’Inter, salvo rispondere ai cugini rivali: “No, grazie”. Perché lui ha sempre fatto il tifo per i rossoneri, anche per via del fratello, perché al cuore non si comanda, perché la fede è unica e non si cambia. Incoscienza fanciullesca? Può darsi, ma “Gigio” ora ha scalzato un certo Diego Lopez e guida la propria difesa da veterano nonostante lui la patente ancora non ce l’abbia. Ha avuto grandi maestri, da Fiori sino al preparatore Magni ed è finito nel mirino di tanti club. Quei tempi oramai sono lontani e il suo unico pensiero ormai è rivolto al Milan. Ha sempre giocato sotto età: Christian Brocchi iniziò a farlo giocare in Primavera quando militava nei Giovanissimi, non lo ha avuto l’anno dopo poiché convocato in prima squadra da Pippo Inzaghi. In aggiunta a tutto ciò basti pensare che sia uno dei giocatori della scuderia di Mino Raiola, quello stesso agente che nella scorsa stagione lo aveva inserito nella sua formazione ideale. Nelle amichevoli estive si mise in mostra contro il Real Madrid, match in cui parò un rigore a Kroos, nel trofeo Tim vinto a rigori, al Berlusconi contro l’Inter, sino all’esordio contro il Sassuolo in campionato.
DOVE – Allo Stadio San Siro, chiamato così per il nome del quartiere milanese in cui è situato. È intitolato dal 1980 a Giuseppe Meazza, uno dei più grandi calciatori italiani che ha indossato le maglie di Inter e Milan. È denominato anche “La Scala del Calcio” per il suo prestigio e l’importanza degli eventi a cui si assiste.
QUANDO – Sabato 7 novembre, dodicesima giornata di Serie A. Nell’anticipo serale si affrontano Milan e Atalanta. Gli uomini di Sinisa Mihajlovic sono alla ricerca della quarta vittoria consecutiva dopo i successi ottenuti ai danni di Sassuolo, Chievo e Lazio. Gli ospiti, reduci dalla pesante sconfitta di Bologna per 3-0, non segnano in trasferta dalla vittoria arrivata ad Empoli il 24 settembre.
COME – Meno male che Donnarumma c’è. Il “portierino” mantiene inviolata la porta dei rossoneri e permette al Milan di ottenere il quinto risultato utile consecutivo. Il nome, Gianluigi, è una garanzia tra i pali e lui sembra aver tutta l’intenzione di ripercorrere le orme del miglior portiere italiano dell’ultimo ventennio. Sicurissimo nelle uscite basse ed alte, salva il risultato nella ripresa su Cigarini, Maxi Moralez e Grassi con interventi di piede e di puro riflesso.
PERCHE’ – Il migliore in campo per distacco, una vera e propria saracinesca. Donnarumma è stato il protagonista non solo dell’anticipo serale ma di tutto il weekend. A sorprendere, oltre la giovane età, sono le qualità da predestinato tra i pali e la sicurezza con cui sembra non sentire affatto la pressione di una maglia di per sé pesantissima. Ha debuttato qualche settimana fa, ancor prima di Gigi Buffon e Angelo Peruzzi, ma non di Gianluca Pacchiarotti, secondo portiere della Primavera del Pescara che si ritrovò a giocare dieci minuti a Perugia nel 1980.
Essere così giovani comporta aspetti positivi e tanti altri negativi. Gianluigi Donnarumma ha già lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano, ma tempo al tempo perché nulla ancora è stato fatto. A passare dalle stelle alle stalle, in un Paese in cui non esistono mezze misure, il passo è breve. La speranza è che quel lampo di luce visto a San Siro, in un sabato sera qualunque, sia di una futura stella e non di una meteora.