Il Faraone El Shaarawy con il Monaco sembra essere tornato come ai vecchi tempi, quando faceva ammattire le difese avversarie. Il Milan è un lontano ricordo, con la Nazionale italiana che può contare su un calciatore fondamentale
Uno dei calciatori italiani più forti sembra aver imboccato nuovamente la strada del successo. Stephan El Shaarawy ha lasciato il Milan per sbarcare nella bellissima Montecarlo. Al Monaco sono bastati 2 milioni per il prestito, sommati ai 14 per il futuro riscatto, per assicurarselo e farlo rendere al meglio sotto la guida tecnica di Leonardo Jardim. Il portoghese ha voluto fortemente l’acquisto del calciatore classe ’92, reduce da due anni costellati da prestazioni al di sotto delle sue aspettative. Vedendo le ultime giocate di El Shaarawy, l’allenatore lusitano ha avuto ragione.
Il 4-3-3 modulo perfetto
Nel 2010 fu Alessandro Dal Canto a lanciare nel calcio che conta il calciatore italiano di origine egiziane, schierandolo sull’out di sinistra nell’offensivo 4-3-3. Il Padova, allora allenato dall’ex difensore del Vicenza, credette immediatamente nelle qualità di El Shaarawy, tanto da prelevarlo in prestito dal Genoa. Con i biancoscudati 29 presente e 9 reti in un campionato difficile come quello di Serie B, compresi i play-off. Uno score niente male per il 18enne elemento nativo di Savona che accetta la chiamata di un grande club come il Milan. E’ l’inizio di una nuova vita per l’attaccante che, dopo mesi di ambientamento e la buona annata 2011/12 (2 gol in 22 partite), si prende il Milan sulle spalle grazie anche alla scelta di Massimiliano Allegri che cambia il suo iniziale 4-3-1-2 proprio per El Shaarawy. Il nuovo schema tattico diventa così il già menzionato 4-3-3, nel quale il numero 92 rossonero ha libertà di svariare per il tutto il reparto offensivo. Ma non solo: mister Allegri sceglie in qualche frangente anche il 4-2-3-1 con il Faraone, sempre posizionato sulla corsia mancina della trequarti, che non delude le attese. E’ la stagione 2012/13, quella che dovrebbe essere la consacrazione di El Shaarawy che inizia tuttavia a incontrare difficoltà con l’arrivo a Milano di Mario Balotelli. Il nuovo arrivo, malgrado giochi da prima punta nel 4-3-3, toglie spazio al talento ligure con i suoi movimenti basati sulla profondità. Il fattore Super Mario è solo uno dei grattacapi che colpiscono El Shaarawy che, anche a causa di infortuni a ripetizione, scarsa fiducia mostrata dagli allenatori e il momento no del Milan, non ritornerà più quello di prima. Da qui il trasferimento al Monaco, compagine francese che punta moltissimo sul talento italiano, bravo a segnare all’esordio nei preliminari di Champions League. Con i biancorossi El Shaarawy sembra essere tornato ai vecchi tempi per la sua rinascita definitiva.
El Shaarawy, un Faraone a lucido per Antonio Conte
Il Commissario tecnico della Nazionale ha aperto prepotentemente al 4-3-3, considerato come sistema di gioco migliore. Un’idea che si lega perfettamente con la caratteristiche dell’attuale attaccante del Monaco che con l’Italia farebbe bene anche grazie al suo stato di forma. Con Candreva a destra, Pellè centrale ed El Shaarawy a sinistra, gli azzurri potrebbero contare su un tridente di tutto rispetto, anche con il lavoro oscuro del Faraone bravo anche in fase difensiva per bloccare le avanzate avversarie. Ma l’ex Milan per fare bene deve avere specialmente la fiducia di tutto l’ambiente, proprio come sta accadendo con Jardim al Monaco. Sotto questo punto di vista, Antonio Conte crede fermamente nelle qualità di El Shaarawy, pronto a sobbarcarsi sulle spalle anche la Nazionale in vista degli Europei in Francia.