Era giusto, forse, aspettarsi un impatto diverso di Dzeko sul campionato italiano. Ecco cosa rimarrà della prima del bosniaco nel campionato italiano
Sono i sogni d’Estate, i discorsi da ombrellone, la sabbia che scotta e si raffredda in un pomeriggio veronese. Il bosniaco rimane in campo per 90 minuti contro il Verona, gioca tutta la partita, ma è bloccato. Subisce la marcatura di Marquez, difensore dai modi rudi che ci mette tutta la propria esperienza per fermare il calciatore all’esordio ufficiale con la maglia della Roma. Pronti-via e nei primi quindici minuti viene cercato tre volte in area di rigore ma è costretto a rigiocare la palla: l’inizio, in chiave tattica, è quella di un calciatore al servizio della squadra che non fa da terminale offensivo. Sprazzi di centravanti puro quando su un cross dalla trequarti di Florenzi sbaglia l’intervento Marquez e Dzeko si fionda col sinistro ma la posizione è sfavorevole e finisce alto. Non trova spazi centralmente allora si muove molto: sul centrodestra soprattutto. Ispira Pjanic al 21′, e dieci minuti più tardi prova lui il dribbling ma viene steso con un fallo. Ci prova anche dai 25 metri ma finisce alto.