Giacinto Facchetti, secondo al Pallone d’Oro nel 1965
Solo 8 voti hanno impedito a Giacinto Facchetti di essere il primo italiano a iscrivere il proprio nome nella lista dei Palloni d’Oro. E come spesso è successo nella storia del trofeo, ad essere premiato è stato lo sconfitto con il club, evidentemente vincitore sul piano individuale. كرابس Perché l’esito della finale di Coppa dei Campioni del 1965 ha visto trionfare a San Siro l’Inter per 1-0 sul Benfica di Eusebio, la Perla Nera lusitana che si consolerà per l’appunto aggiudicandosi il titolo di miglior giocatore del continente europeo (e sfiorerà il bis pure l’anno dopo).
A Giacinto Facchetti, bandiera della Grande Inter, non è sufficiente né lo scudetto vinto, né la meravigliosa prestazione in semifinale, quando l’Inter travolge il Liverpool a Milano ed è proprio il terzino a siglare la rete del definitivo 3-0 con una delle sue famose iniziative in avanti. E neanche il trionfo in Coppa Intercontinentale fa pendere la bilancia dei consensi dalla sua parte, sebbene sia significativo che preceda in classifica il compagno di squadra Luisito Suarez, considerato il cervello della squadra di Helenio Herrera.
La legittima domanda del classico senno di poi è questa: vedendo che non basta un Triplete ante-litteram per portarsi a casa il Pallone d’Oro, e considerando che Eusebio fallì un gol nel finale di partita per pareggiare lo svantaggio del Benfica sull’Inter, se lo avesse realizzato lo avrebbero “punito” e sarebbe stato Giacinto Facchetti il trionfatore di France Football?