Questo è il naturale seguito del mio post “SBK dove vai?” Anzi merita rileggerlo integralmente alla luce di quanto successo a Magny Cours

Ovvero una stagione iniziata male e finita veramente peggio. Una rapida degenarazione dei valori e dei principi che hanno reso la SBK in soli 25 anni un campionato amatissimo, seguitissimo e capace di infiammare i motocilisti di tutto il mondo. Si perché la vera differenza tra GP e SBK è sempre stata fondamentalmente una sola. La SBK, con regole diverse, budget e audience TV assolutamente non paragonabili con la GP ha invece da sempre colpito al cuore i veri praticanti del Motociclismo. Quelli che possiedono una moto, la usano per strada e in pista e non fanno chiacchere da bar su Valentino e Marquez. Il vero motociclista ha sempre amato le battaglie degli sconosciuti ai più, Falappa, Monti, Merkel, Pirovano, Foggy, Edwards e Bayliss.

Chi passa la sua vita con il manubrio in mano capisce a fondo quelli che si sfidano sulle piste della SBK e li ama e li rispetta dal primo ma soprattutto all’ultimo. Il vero amante della SBK dopo la gara di Magny Cours ha ammirato a dismisura Lorenzo Lanzi e Xavi Fores oltre a solidarizzare con il meraviglioso Savadori senza capire ne condividere le scelte di Melandri e dell’Aprilia. Quello che non è piaciuto a Magny Cours è sicuramente il decidere di non rispettare in gara due la richiesta di cedere il posto a Guintolì attuata da un Melandri che lo aveva fatto senza problemi in gara uno. Quello che ci si chiede è perché non lo ha fatto a Jerez e poi ha deciso d farlo a Mangny Cours ma solo in gara uno. Se uno accetta la richiesta del proprio team che tra l’altro ti ha già riconfermato per il prossimo anno, in gara uno allora perché rifiutarsi di farlo platealmente in gara due?? Voleva dimostrare di essere più veloce di Guintoli? Lo sanno tutti che Melandri è decisamente più veloce e bravo del Francese. E allora perché fare il bravo scudiero in una gara e poi il fiero pilota purosangue nell’altra! Se avesse vinto ambedue le gare fregandosene delle richieste del Team (come a Jerez) avrebbe raccolto solo consensi, solidarietà e rispetto. Ma dal momento che accetta di inchinarsi alle esigenze della squadra in gara uno, non è condivisibile se ha un improvviso moto di orgoglio in gara due.

Purtroppo gli ordini di scuderia sono esistiti da sempre e purtroppo esisteranno per sempre! Gli interessi economici sono e saranno sempre più importanti e decisivi rispetto ai valori puramente sportivi e umani. Nessuno si è scandalizzato per il vergognoso stop imposto a Laverty su Biaggi. Ma tutti si ricordano del finale epico e del mondiale vinto per solo MEZZO PUNTO dal romano. Quindi fino al Quatar, questo rimane solo un brutto episodio che macchia la SBK. Ma se a Losail Guintolì sarà in grado di andare più veloce di tutti e Melandri gli cede il passo per le due gare decisive, il povero Sykes con due terzi posti perderà il Mondiale!!!! e tutti saranno contenti e nessuno penserà più a Magny Cours. Ma se Guintolì non riuscirà a dare la zampata finale allora tutto finirà in polemiche e strascichi infiniti. Quindi rimandiamo il giudizio finale di questo brutto episodio alla sfida finale di Losail.
Per finire riporto il parere di un personaggio molto più autorevole di me ovvero il vincitore dei primi due mondiali SBK, Oscar Rumi che a caldo stigmatizza questa brutta gara su FB.

Sto pensando che oggi è una brutta giornata per la sbk, campionato che io ed altri abbiamo aiutato a crescere con sacrifici di tutti i generi credendoci con tutto il cuore! E’ il giorno dell’umiliazione per la SBK, per lo spettacolo che ha dato di sè e dei suoi attori: i teams che impongono a piloti( che rischiano la vita) di rallentare. I piloti che accettano di vincere un campionato perchè dei compagni li hanno fatti passare. I piloti che, magari a ragione con gesti plateali e umiliandoli ulteriormente li fanno passare e alla fine, ma proprio alla fine, le case costruttrici che dovrebbero essere quelli che difendono l’immagine del loro sport e l’investimento non indifferente e dimostrano di non essere all’altezza del loro nome. Io un mondiale vinto così non lo vorrei proprio! (se avessi mandato i miei piloti ad aiutare Mertens nelle ultime gare nel 90 (forse Roche non avrebbe vinto) al loro posto (di tutti e nessuno escluso) mi vergognerei e chiederei, come minimo, umilmente scusa a tutti quelli che amano il motociclismo. Vorrei non aver visto uno schifo del genere e penso tanti altri con me, scusate lo sfogo ma quando ci vuole ci vuole! Oscar Rumi

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