Il difensore della Sampdoria Silvestre e il centrocampista del Napoli De Guzman protagonisti in negativo della prima giornata di ritorno

Silvestre, il difensore sampdoriano, fa il suo ingresso in questa rubrica grazie ad uno degli errori più macroscopici di questa stagione. A metà del primo tempo nella bella sfida di Genova fra Sampdoria e Palermo, i padroni di casa in vantaggio di un gol grazie alla rete di Eder, possono chiudere la gara e candidarsi sempre più per la lotta al terzo posto, quando Duncan calcia una punizione maligna nell’area di rigore rosanero. Dalla mischia spunta il difensore argentino, che grazie alla sua abilità nel gioco aereo si sposta sempre, in occasioni di calci piazzati, nell’area di rigore avversaria. Il pallone, dopo avere superato parecchie teste, finisce sui piedi di Sivestre che incredibilmente, pur avendo stoppato con fatica e un po’ di fortuna il pallone, si incespica davanti a Sorrentino. Un errore clamoroso proprio perché, con il portiere siciliano ormai a terra, forse spiazzato prorpio dallo stop rocambolesco del difensore blucerchiato, per l’argentino sembra più difficile sbagliare che fare gol. Eppure la sua conclusione (anche se chiamarla così non sembra appropriato) va proprio a sbattere sul portiere del Palermo. Errore grave perché nel secondo tempo Vasquez segnerà la rete del pareggio e solo il gol fantasma non assegnato al Palermo eviterà la sconfitta ai padroni di casa.

Meno grave per il risultato l’errore dell’olandese del Napoli De Guzman: meno grave solamente perché il Napoli, grazie ad altri errori, quelli arbitrali, ma questi esulano dalla rubrica, riuscirà a portare a casa i tre punti. Sull’1 a 0 per i padroni di casa, al trentottesimo del primo tempo, una perfetta ripartenza dei partenopei mette De Guzman, lanciato da Hamsik, solo davanti a Perin. Il centrocampista del Napoli prova a fare il cucchiaio: ne esce un “mestolone” con palla sopra la traversa. Con la Juventus aveva tentato una conclusione di forza e la palla era finita in curva. Con il pallonetto ha rinviato di qualche frazione di secondo il disappunto del pubblico. Nel secondo tempo sempre De Guzman supera Perin ed opta per la conclusione rasoterra: la palla sarebbe entrata se Burdisso non avesse fatto un intervento prodigioso. Ma noi ci divertiamo di più ad analizzare gli errori: complimenti non ci piace farne.

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