Quindici anni, dal 1960 al 1975, con il Benfica e del club di Lisbona Eusebio è diventato la bandiera

Nato in Mozambico, Eusebio la Pantera Nera ha conquistato il pubblico come se fosse stato la versione di Pelè militante in Europa. Eusebio era un attaccante che partiva da lontano, abile a sfruttare una accelerazione irresistibile, dotato di un tiro potente e preciso. Con lui il Benfica, che ha avuto il merito di soffiarlo ad i rivali dello Sporting, vive stagioni esaltanti sospinto dalle sue realizzazioni, che lo porteranno per ben sei volte a sedersi sul trono del goleador del campionato lusitano.

Tra i grandi exploit del giocatore africano vi sono le quattro finali di Coppa Campioni disputate in carriera. Il ricordo più bello è legato alla decisiva doppietta firmata nel 1962, per il cinque a tre sul Real Madrid del mito Di Stefano, la cui maglia viene proprio regalata, a fine gara, ad un Eusebio commosso.

Memorabile anche la sfida diretta con l’alter ego Pelè: l’occasione è la finale Intercontinentale, vinta dal Santos, ma segnata anche da un gol da favola della Pantera Nera. La rivincita Eusebio se la prende ai mondiali inglesi del 1966, un’ edizione rimasta nella storia per la nazionale portoghese che ottiene, con il terzo posto, il miglior piazzamento di sempre. Contro il Brasile di un Pelè acciaccato il campione del Benfica fa il diavolo a quattro e contribuisce con due gol al successo per tre a uno.

Ancora più eclatante il suo exploit contro la Corea del Nord, quando in svantaggio per tre a zero, confeziona il sorpasso andando a segno quattro volte. La resa arriva solo in semifinale, quando non basta un suo rigore per negare la vittoria a Bobby Charlton e compagni.

CONDIVIDI