Arrigo Sacchi iniziò ad allenare la Nazionale italiana nel 1991 subentrando ad Azeglio Vicini che fu esonerato a causa della mancata qualificazione ai Campionati Europei del 1992

Nonostante i buoni risultati la gestione del mister di Fusignano fu sempre al centro di molte  polemiche e divise l’Italia calcistica in due: i suoi detrattori lo accusavano di essere un accentratore e non gli perdonavano le esclusioni eccellenti (fra cui Vialli e Zenga) a vantaggio di un gioco considerato troppo tattico, un gioco in cui non conta il singolo ma conta il sistema.

La Nazionale di Arrigo Sacchi si qualificò ai Mondiali di USA 94 perdendo solo una partita contro la Svizzera per 1-0, nonostante ciò si presentò ai Mondiali statunitensi con ancora molto pubblico italiano non convinto delle scelte del CT. In questa edizione l’Italia conquistò il secondo posto perdendo la finale ai rigori contro il Brasile in una partita brutta, bloccata tatticamente e avara di occasioni gol. Roberto Baggio, uno dei giocatori più messi in discussione da Arrigo Sacchi, fu il protagonista indiscusso di questo mondiale, sia in positivo che in negativo. Grazie ai suoi gol una Nazionale povera di idee e poco spettacolare riuscì a conquistare la finale ma a causa del suo rigore sbagliato in finale il Brasile si consacrò Campione del Mondo per la quarta volta.

in questa intervista Arrigo Sacchi racconta un retroscena inedito e curioso che portò la Nazionale italiana a giocare nella costa est, considerata dagli esperti più penalizzante nel prosieguo del campionato rispetto alla costa ovest.

CONDIVIDI